Convergenza IT/OT, i 3 tasselli alla base del dialogo tra le parti

Convergenza IT/OT, i 3 tasselli alla base del dialogo tra le parti

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Transizione digitale e Industria 4.0 sono temi che in ambito industriale si trattano praticamente ogni giorno. Ma, ancora oggi, spesso la base del ragionamento o della strategia sono costituiti da presupposti non più attuali, in particolare per quanto riguarda la messa in opera dell’innovazione. Uno degli argomenti più critici infatti è la convergenza IT/OT, in parole semplici il dialogo nel mondo reale fra i sistemi IT, o sistemi informativi, e il reparto vero e proprio, dove la produzione avviene, o OT (Operational Technology). È questa che esprime la vera capacità di un’azienda di applicare la trasformazione digitale.

 

La definizione di convergenza

Il termine convergenza ha diverse definizioni: i sistemi IT convergenti sono sistemi hardware server che permettono di gestire virtualmente reti e storage condiviso. La convergenza nasce per risolvere i problemi dei sistemi IT tradizionali, come la rigidità delle strutture dati a silo indipendente dello storage. In pratica, tutte le risorse vengono integrate in un solo sistema, con lo scopo di renderne più agile ed efficiente la gestione.

Estendendo questo concetto nel mondo dell’informatica industriale, diventa ugualmente indispensabile fare sì che la stessa agilità e affidabilità di gestione si estenda anche al dialogo fra IT e OT. In quest’ottica, possiamo leggere la convergenza anche come l’integrazione più agile ed efficace possibile dei sistemi necessari per l’interconnessione.

 

I tre pilastri della convergenza IT/OT sono:

  • Analytics, ovvero i dati raccolti dai macchinari e dai sistemi industriali devono essere tradotti in informazioni utili per prendere decisioni.
  • Cyber Security, che deve garantire che i collegamenti fra i sistemi avvengano in modo sicuro e al contempo essere più trasparente possibile dal punto di vista operativo.
  • Edge Computing ad alte prestazioni, un modello che consente un collegamento sicuro al Cloud e una governance adeguata degli impianti.

Vediamo questi tre tasselli della convergenza nel dettaglio.

 

1. Analytics

Fra i tre fondamenti della convergenza IT/OT, gli Analytics sono probabilmente quello di cui è più semplice comprendere i presupposti, ma il più complesso nell’implementazione. L’idea che i dati raccolti dal plant floor possano essere messi a profitto sia per prendere decisioni sia per migliorare l’efficienza della fabbrica, infatti è ormai universalmente accettata. Quello su cui occorre fare chiarezza è il “come”: più efficiente e approfondita è l’analisi effettuata sui dati, migliori saranno i risultati. Per questo è indispensabile dotarsi di strumenti di analisi potenti e flessibili che possano adeguarsi a ciascuna specifica casistica.

 

2. Cyber Security

Si tratta di un tema particolarmente caldo, soprattutto per quanto riguarda l’industria e il settore manifatturiero dove, per ragioni soprattutto di background, la sicurezza dei sistemi IT tende a essere sottovalutata. Eppure, secondo il rapporto annuale dell’Osservatorio Attacchi Digitali, gli attacchi ai sistemi di automazione industriale e robotica sono presenti, in una percentuale che varia dal 3 al 4% degli intervistati. Considerando che si tratta dell’unica voce afferente a un settore specifico presente nel rapporto, e che l’industria costituiva meno del 9% del campione degli intervistati, capiamo come questo dato possa essere significativo.

 

Inoltre, non dimentichiamo che a questo si aggiungono i rischi generici, per esempio quelli legati agli attacchi verso i dispositivi IoT o alle reti locali. Ecco perché, nel campo dell’Industrial Cyber Security è fondamentale, per esempio, mettere in sicurezza le comunicazioni da e verso il Cloud, per evitare di fornire un punto di ingresso verso i sistemi industriali e per evitare la sottrazione di dati.

Un’altra buona pratica indispensabile nell’applicare la IT e OT security è senza dubbio l’anomaly detection, cioè la capacità di identificare rapidamente i comportamenti sospetti e di applicare preventivamente soluzioni di remediation, per evitare accessi indesiderati e danneggiamenti.

 

3. Edge Computing

La filosofia alla base dell’edge computing è quella di portare l’elaborazione dei dati il più possibile vicino alla loro origine. In pratica, anche se il Cloud riveste un ruolo fondamentale, soprattutto per quanto riguarda la capacità di elaborazione globale di un’azienda e la conservazione dei dati, non è detto che trasferire l’interezza dei dati ed elaborarli in Cloud sia sempre la soluzione più efficiente.

Grazie all’Edge Computing inoltre è possibile ridurre le latenze e garantire un sistema che sia in grado di funzionare anche in caso di assenza di connettività. Anche in questo caso il tema portante è la convergenza: ogni sistema della rete può essere messo in grado di operare in modo autonomo, ma concertato con i sistemi di elaborazione centrale.

Diversamente dai vecchi concetti di server e terminale, l’Edge Computing porta in reparto macchine dotate di potenza di calcolo e affidabilità, ma al contempo efficienti e di facile sostituzione e configurazione, spesso grazie a tecniche avanzate come la containerizzazione e capaci di costituire il centro nevralgico della convergenza IT/OT.

 

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