Impianti acque non presidiati: come evitare i fermi impianto in 3 step

Impianti acque non presidiati: come evitare i fermi impianto in 3 step

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La gestione degli impianti acque è sempre stata strategica, ma oggi deve affrontare sfide e criticità nuove, legate primariamente ai cambiamenti climatici, che portano il sistema idrico a dover gestire frequenti eventi metereologici estremi che impattano in vario modo sul territorio. Questo può mettere a repentaglio, in primis, la salute umana e in generale tutte le attività antropiche.
È evidente che in questo scenario così complesso l’uomo non può garantire la presenza tempestiva e capillare sul territorio e che sono necessari strumenti innovativi che possano essere di supporto alle decisioni centralizzate ma anche di automazione e di controllo di quei processi maggiormente critici.
Grazie all’implementazione di queste soluzioni innovative, è quindi possibile ottenere importanti risultati come considerevoli economie di gestione (pensiamo agli ingenti costi di ripristino a seguito di un disastro) e in maggior misura salvare vite umane.

Impianti remoti sul territorio: prevedere gli eventi

Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo sempre più frequente di soluzioni IT e OT per la gestione degli impianti si concretizza quando è necessario gestire impianti acque non presidiati. In questo caso, infatti, la possibilità di monitoraggio e controllo remoti aprono la strada a soluzioni impensabili fino a poche decine di anni fa, come centrali operative centralizzate, che possono prevedere eventi anomali con un ragionevole anticipo (early warning).
La possibilità di raccogliere e analizzare dati, inoltre, permette di migliorare l’approccio alla manutenzione, riducendo i rischi di fermo impianto e riducendone considerevolmente i tempi quando si dovessero verificare. Temi che sono diffusamente noti all’interno dell’ambiente: un rapporto pubblicato alcuni anni fa dalla Water Research Foundation evidenzia l’importanza di un approccio integrato (Telecontrollo – Information Technology) per la gestione efficiente degli impianti acqua e per la definizione corretta di un business continuity plan. Questo, infatti, può portare a una maggiore resilienza del sistema e a una rapida risoluzione di eventuali problemi operativi.

La sfida dell’IT e OT negli impianti acque

La gestione degli impianti acque è un compito complesso che richiede un’attenta pianificazione e coordinamento tra le diverse parti coinvolte. Questo include l’Information Technology (IT) e l’Operational Technology (OT, in molti casi denominata Telecontrollo), due componenti essenziali per il funzionamento efficiente di questi impianti.

Ricordiamo che, nella definizione più comune di questi termini, l’IT si occupa della gestione dei dati e delle informazioni, mentre l’OT si occupa del controllo e della supervisione delle operazioni dell’impianto. Oggi, costruire la giusta sinergia fra i due aspetti, che hanno alcuni potenziali elementi di sovrapposizione, permette di abbattere considerevolmente i margini di rischio di fermo e migliorare la business continuity.

Come evitare i fermi impianto: 3 fattori chiave che fanno la differenza

Al di là degli aspetti accademici legati alla riduzione del rischio, quali sono le azioni concrete che si possono attuare per minimizzare il rischio di fermo? Ecco tre step che permettono di incrementare in modo significativo la sicurezza degli impianti.
Piano di continuità operativa: avere i documenti che descrivono processi e procedure per riprendere o ripristinare l’attività è senza dubbio importante, ma metterlo alla prova sul campo è fondamentale. In ogni impianto è indispensabile fare periodicamente un test di ripartenza, per accertare che il piano sia efficace in caso di necessità e verificare che IT e OT siano allineati su priorità e procedure.
Verifica e configurazione del software di controllo: in termini generali, ogni strumento di controllo produce una grande quantità di dati. Alcuni di essi generano allarmi, ma fra quelli che non lo fanno si potrebbero nascondere indizi importanti di potenziali malfunzionamenti futuri. I software per la gestione della manutenzione dovrebbero essere in grado di rilevare queste situazioni potenzialmente critiche, i near miss, per assicurare un intervento tempestivo e risolutivo da parte degli operatori. In genere questo risultato si raggiunge utilizzando strumenti di machine learning e manutenzione predittiva. Inoltre, sempre a livello gestionale, sarebbe opportuno verificare e rivedere periodicamente le combinazioni di eventi che conducono alla generazione di allarmi, per assicurarsi che siano adeguate ed efficaci.
Un aiuto da parte dell’hardware: indicato come uno dei maggiori trend tecnologici dei prossimi anni (soprattutto per impianti non presidiati fisicamente) l’Edge Computing ad alte prestazioni può aiutare a raggiungere gradi di disponibilità sopra il 99,99%, garantendo un collegamento sicuro ed efficiente verso cloud o rete enterprise. I dispositivi Edge sono dotati di elevata potenza di elaborazione e storicizzazione per la gestione delle applicazioni a livello locale e la sincronia con le risorse aziendali. Inoltre, sono disponibili anche in versioni il cui hardware è costruito per lavorare in situazioni di stress, sia meccanico, per esempio vibrazioni o sollecitazioni, sia ambientale: elevate temperature, umidità, polveri e così via.

La tecnologia come soluzione per gli impianti acque non presidiati

La tecnologia può svolgere un ruolo chiave nel prevenire i fermi impianto. Per esempio, i sistemi di monitoraggio remoto possono permettere al personale di supervisionare le operazioni e le eventuali anomalie da una posizione remota, rendendo di fatto l’impianto parzialmente presidiato senza particolari ricadute sugli investimenti necessari. A questo si associa la possibilità di impostare warning e allarmi, anche preventivi (grazie alla lettura intelligente dei sensori sul territorio), che permettano di raggiungere il personale di pronto intervento direttamente e tempestivamente, senza passaggi intermedi e nei tempi giusti in modo da migliorare l’efficienza e l’efficacia.

La manutenzione predittiva e il miglioramento dell’efficienza

Infatti, l’uso di software avanzati può aiutare a prevenire i problemi prima che si verifichino. Ad esempio, un software di manutenzione predittiva può monitorare le condizioni dell’impianto e prevedere quando potrebbe verificarsi un guasto, permettendo al personale di intervenire prima che, su base statistica e analitica, il guasto si verifichi. Questo svolge un ruolo fondamentale nella business continuity perché migliora sia l’efficienza operativa, superando il concetto di manutenzione periodica e riducendo così i costi ad essa collegati, sia la business continuity, riducendo il rischio di fermi dovuti a guasti non prevedibili con gli strumenti tradizionali.

Evitare i fermi impianto grazie a un approccio tecnologico

In conclusione, la gestione degli impianti acque è una sfida complessa che richiede una pianificazione attenta e l’uso di tecnologie avanzate. Tuttavia, utilizzando gli strumenti tecnologici evoluti, è possibile procedere sia all’integrazione necessaria fra le diverse infrastrutture, conservando intatti i criteri di sicurezza, sia ridurre il rischio di fermi impianto, rendendo nello stesso tempo la gestione più efficiente.

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